RIMBALZI


Per quanto riguarda i rimbalzi, nella balistica si è detto e si è letto di tutto e di più anche perchè ad occuparsi del fenomeno sono sempre stati illustri Fisici i quali hanno giustamente stilato formule e tabelle il più delle volte poco comprensibili per gli “addetti ai lavori”.

La quantità di variabili esistenti nella dinamica di un colpo d’arma da fuoco è tale da rendere questo evento sempre un fenomeno “unico” anche se esso è pur sempre collegato alle esatte leggi della fisica.

In linee generali è possibile affermare che un rimbalzo di un proiettile è influenzato dai seguenti parametri:

1)  Rapporto tra la massa del corpo che urta (il proiettile) e quella del corpo urtato.

2) La tipologia del materiale e della struttura del corpo urtato, infatti la capacità di penetrazione indipendentemente dal proiettile e dalle sue caratteristiche è strettamente legata dal materiale con cui è composto il corpo urtato.

3) Dimensione del corpo urtato unitamente al punto d’impatto sullo stesso. Se il punto d’impatto si trova al limite del corpo urtato si verificano fenomeni diversi rispetto a un punto d’impatto centrale alla superficie del corpo urtato.

4) Materiale e tipologia del proiettile. Se un proiettile dotato di mantellatura oppure in piombo tenero; se a punta cava o round nose etc.

5)Energia cinetica del proiettile nel senso che se un proiettile non possiede l’energia minima, le condizioni di rimbalzo saranno completamente diverse rispetto a quelle che avrebbe lo stesso proiettile dotato di energia cinetica superiore alla soglia richiesta.

L’urto tra proiettile e corpo urtato imprime al proiettile una forza e un momento. In funzione dell’intensità della forza e del momento trasmessi, il proiettile prosegue il suo volo in una condizione di stabilità o di instabilità.

Con l’aumento dell’angolo d’impatto aumenta la velocità d’impatto ed energia cinetica con conseguente maggior deformazione del proiettile.

Per ogni combinazione  proiettile-superficie attinta corrisponde un angolo in cui il proiettile può anche frammentarsi, come è anche possibile, in presenza di lastre di metallo o di vetro, che il proiettile generi sulla superficie attinta un asola più grande del suo diametro e che successivamente rimbalzi senza perforare.

E’ evidente che non esiste un valore assoluto tra angolo d’ingaggio ed angolo di rimbalzo in quanto tutto dipende dal tipo di materiale urtato. Alcuni esperimenti condotti sparando su lastre di metallo hanno mostrato che ad angoli d’ingaggio nell’ordine dei 50° possono corrispondere angoli di rimbalzo sotto i 10-12°.

Nel caso di impatti su materiali duri (cemento, ferro asfalto etc.), nella norma: a minor angolo d’ingaggio corrisponde un maggior angolo di rimbalzo e viceversa.