30/06 Springfield


La cartuccia 30/06 Springfield (7,62×63) rappresenta la capostipite dalla quale trassero spunto  numerose derivazioni ideate in ambito venatorio e militare nel corso di tutto il 1900.

Essa nacque in USA nel 1903 (denominata 30-03 di cui 30 è riferito al calibro e 03 all’anno di adozione) anche se con quote leggermente differenti (bossolo più lungo di circa 1,8 mm rispetto alla versione definitiva) rispetto alla configurazione definitiva attuata solo nel 1906. La cartuccia originaria montava una palla blindata da 220 grani che viaggiava a circa 670 m/sec sparata da un fucile Springfield 1903.

Successivamente i tecnici dell’arsenale, accortisi di diverse problematiche sia in punto prestazioni (stabilità e radenza) che di natura termica e pressoria che facilitava la prematura erosione del “freebore” di molteplici fucili,  avviarono nuove sperimentazioni per combinazioni differenti di palla/carica di lancio.

Fu solo nel 1905 che, con l’utilizzo delle palle appuntite ampiamente utilizzate con successo in Europa,  la 30/03 fu rivisitata nel suo aspetto, poi divenuto definitivo montando inoltre  una palla da 150 grani che, spinta da più moderni propellenti, era accreditata di circa 820 m/sec. Nacque così  la 30/06; 30 in funzione del calibro e 06 per l’anno di adozione, appunto  il 1906.

Dalla bibliografia esistente è cosa acclarata che la 30/06 in USA è stata la cartuccia più ricaricata in assoluto, essa  non solo in America continua a rappresentare  il termine di paragone e di valutazione nei confronti di tutte le altre cartucce per arma lunga rigata.

Anche se, nella metà degli anni ’20 la palla fu nuovamente sostituita da una più pesante 172 grani, adozione che prese il nome di “Ball Cartridge caliber .30 M1”, con l’inizio della II Guerra  Mondiale lo standard di produzione della 30/06 ritornò all’utilizzo della palla da 150 grani specialmente per armare il mitico fucile “Garand” che poco digeriva la più pesante palla da 172 grani. La denominazione ufficiale militare della ulteriore nuova cartuccia fu: “Ball Cartridge caliber .30 M2”.

Con palle di fascia di peso 130-168 grani la 30/06 predilige polveri di media vivacità del tipo: Norma 202, WW748, Vihtavuori N135 ed N140, IMR 3031, IMR 4895, IMR 4320 etc

Attualmente la 30/06 è quasi scomparsa dagli scenari militari ma è preponderante in quello civile (venatorio). Ricordiamo che, in ambito militare, fu sostituita nel 1952 dal 7,62 Nato e nel 1964 dal 223.

Si riepilogano i principali dati dimensionali:

– Diametro proiettile = 7,84-7,85 mm (.308″ – 309”)
– Lunghezza massima della cartuccia (O.A.L.) = 84,84 mm
– Lunghezza massima del bossolo  = 63,35 mm
– Angolo di spalla = 17° 30′
– Diametro del colletto = 8,63 mm
– Diametro alla base della spalla = 11,20 mm
– Diametro alla base del corpo = 11,96 mm
– Diametro del fondello = 12,01 mm
– Pressione media di esercizio  = 4050 bar (405MPa)
– Tipologia degli inneschi = Large Rifle
– Passo di rigatura standard = 1 giro in 10″ – 11”

Riguardo l’utilizzo del 30/06 nel Garand ho avuto soddisfacenti risultati usando palle 155 Sierra Palma match spinte da 49,8 grs di IMR 4895. Ottimi bersagli con la stessa arma sono stati realizzati con e ottime Lapua Scenar 155 grani con 48,3 grs di N 135.

Riguardo al,  tanto amato da molti, fucile Garand in 30/06 (che resta a mio parere la sua configurazione originale con la munizione che va meglio in assoluto con quest’arma) alcune volte e su taluni esemplari (a me è capitato a dire il vero solo con quelli in 308) si verifica il così detto “slam fire” o percussione indotta che viene favorita dalla stessa chiusura dell’otturatore. Purtroppo la causa di questo fenomeno è strettamente collegata al percussore flottante privo della molla antagonista. Per cercare di ovviare a questo antipatico fenomeno (molto più antipatico se avviene nel corso di una gara) è necessario verificare che la profondità degli inneschi siano al di  sotto della superficie del fondello di almeno 8/10. Può facilitare la procedura tentare di uniformare le sedi degli inneschi con apposita fresetta almeno ogni 2 cicli di ricarica con gli stessi bossoli. Per chi ricarica per il Garand è sempre raccomandabile di fare attenzione a che la palla non subisca movimenti nel colletto durante i cicli di sparo. Purtroppo col Garand quando la cartuccia viene prelevata dalla lastrina dalla testa di otturazione qualsiasi elemento fisso viene a incontrare (invito nella camera di scoppio; sfregamenti lungo il cilindro della camera stessa) tende a favorire un movimento retrogado della palla verso l’interno del bossolo creando sovrapressioni oppure quando la cartuccia è camerata e il ciclo di sparo è terminato, l’inerzia dell’otturatore tende a spingere la palla fuori dal bossolo con conseguente calo pressorio della carica di lancio.  Al fine di ovviare a tali fenomeni è preferibile (dovendo evitare una crimpatura della palla nefanda ai fini della precisione) che la palla sia sufficientemente stretta nel colletto operando attente verifiche con i cilindretti numerati appartenenti ai neck – resizing die. Si raccomanda altresì di operare sempre la ricalibratura totale dei bossoli.

Con uno Smith Corona 1903/A3 in cal. 30/06 ho personalmente ottenuto ottime concentrazioni di rosata con le palle Lapua Scenar 155 grani spinte da 49,8 grs di N 140 ed anche con 48 grs di N 135. Vanno molto bene anche le Sierra155 palma ma con le Lapua Scenar è un’altra musica.

Con un Mannlicher Schoenauer GK degli anni ’60 nonostante fosse una carabina da caccia e non da tiro ho realizzato rosate spettacolari a 100 mt di 1/4 di MOA con palle Sierra matchking 175 grs spinte da 46,5 grs di N 140.

Attualmente le più importanti Fabbriche di munizioni del mondo hanno in catalogo le cartucce 30/06 e, nel settore della ricarica vi è una infinita scelta di dies, bossoli e palle delle più svariate tipologie e pesi.

Circa polveri e dosi si consiglia consultare le molteplici pubblicazioni nel web a cura delle aziende produttrici