7,65 parabellum


La cartuccia calibro 7,65 Parabellum (nominata anche  7,65 Luger, .30 Luger,  7,65x21mm o più concisamente 7,65 para) rappresenta unitamente al  9 mm Parabellum la più famosa ed emblematica cartuccia militare per arma corta  di tutti i tempi anche se ai nostri giorni non più diffusa quanto la 9 parabellum (per l’Italia lo è stato il cal. 9×21 da poco messo in pensione) che è attualmente è in assoluto la più usata in tutto il mondo oltre che nelle pistole semiautomatiche militari e civili anche in armi automatiche.

Essa fu ideata da George Luger intorno al 1900 e camerata nella pistola più famosa in assoluto la  “Luger”. In Italia questa cartuccia è stata particolarmente apprezzata, acquistata e ricaricata in quanto per tantissimi anni, tantissime pistole originariamente camerate per la 9 parabellum potevano essere detenute ed usate soltanto se convertite in calibro 7,65 para.  Ricordo con nostalgia negli anni ’70 del secolo scorso quando acquistai la mia prima P08 ritubata in 7,65 para dal famoso Armando Piscetta il quale ha permesso a noi Italici appassionati di detenere armi diversamente vietate quali la P38, la Browning HP e molte altre.

La  7,65 para è una cartuccia estremamente precisa indipendentemente dal fatto che sia stata utilizzata in armi costituzionalmente accurate quali le Luger Svizzere e le pistole SIG P 210.

È dotata di notevole velocità e radenza di traiettoria superando talvolta i 400 m/sec e fornendo una energia cinetica a volte superiore ai 50 Kgm.

Nacque con palla da 93 grani del tipo FMJ RN e, nella ricarica converrebbe sempre non discostarsi da questo peso di palla per assicurare l’ottimale ciclo di sparo nelle pistole cui la ricarica è destinata.

E’ possibile con buoni risultati la ricarica con palle cast mantenendosi nei pesi citati in precedenza.

Sicuramente la struttura del bossolo a collo di bottiglia (bottle-neck case) ha sempre costituito l’unico elemento critico di questa cartuccia. Nel ciclo di alimentazione delle pistole semiautomatiche,  qualsiasi cartuccia ubicata nel caricatore (ad eccezione di quella posta sulla soletta elevatrice) che viene spinta in avanti dall’avanzamento dell’otturatore, avendo quale piano di appoggio la cartuccia sottostante col suo angolo di spalla,  ancor prima di entrare nella camera di scoppio subisce un impuntamento verso l’alto spesso foriero di antipatici impuntamenti sulla rampa di alimentazione e non.

Fortunatamente la geometria dei caricatori delle mitiche Luger nella maggior parte dei casi annullavano tale inconveniente, diversamente da altre pistole di diverso disegno strutturate per cartucce con bossolo cilindrico. (Colt, Beretta e varie).

Ritornando alla ricarica, ricordo che alcune pistole particolarmente precise di camera di scoppio del tipo SIG P 210 non accettavano cartucce trafilate con alcuni dies a causa del non perfetto “reforming” dell’angolo di spalla. Tanti anni fa per la ricarica molte pistole SIG e anche Beretta 51 mi trovai estremamente bene passando dai dies RCBS a quelli della Pacific.

Il crimpaggio non è necessario per la buona tensione del colletto e, in fase di inserimento della palla nel bossolo conviene sempre eseguire un a leggerissima svasatura onde evitare fastidiose tensioni del colletto stesso.

La 7,65 para predilige polveri medio-progressive del tipo: Vihtavuori N320,N340, WW231, MB32,Nobel GM3,Vectan BA9,Nobel SIPE etc.

Premesso questo, i principali dati dimensionali del  7,65 Parabellum sono i seguenti:

– Diametro colletto = 8,43 mm
 Diametro del bossolo SOPRA la spalla = 8,43 mm
– Diametro del bossolo SOTTO la spalla =  9,61 mm
– Angolo di spalla = 18°
– Diametro fondello = 9,98 mm
– Diametro alla base del corpo = 9,93 mm
 Spessore del fondello = 1,22 mm
 Lunghezza massima del bossolo = 21,59mm
– Lunghezza massima della cartuccia finita (O.A.L.) = 29,85 mm
– Diametro del proiettile = 7,84mm (.308″)
– Passo di rigatura generico =  1 giro in 250 mm (1 in 10″)

Oggi giorno non è una cartuccia di facilissimo reperimento in quanto ampiamente soppiantata dal 9 parabellum e, in Italia dal la 9×21. La Fiocchi ancora ha in catalogo la 7,65 para sia in versione FMJ che teflonata ma anche importanti Fabbriche di munizioni ancora la commercializzano.

   

Di seguito una bella immagine di Luger 06/73 in 7,65 parabellum di cui scrissi articolo su Armi Magazine e con la quale  ho realizzato ottimi bersagli:

 

Per le dosi di ricarica si consiglia consultare nel web quanto riportato dalle Ditte di fabbricazione dei propellenti ma si allegano, nel seguito alcune tabelle indicative:

 Polvere (tipo/dose) Palla (peso/tipo)    V(fps)
GM3 (pre 2016 Nobel) 4,0 (min) - 4,6 (max) Fiocchi 73 FMJRN 362 - 403
Nobel SIPE 5,0 (min) - 5.6 (max) Fiocchi 73 FMJRN
Vihta N 340 4,8 (min) - 5,2 (max) Fiocchi 73 FMJRN
Vectan BA9 4,9 (min) - 5,5 (max) Fiocchi 73 FMJRN
WW 231 4,6 (min) - 4,9 (max) Fiocchi 73 FMJRN 375 - 416
Vihta N320 3,8 (min) - (4,2) max PPU Partisan 93 grs Luger 1929
GM3 (pre 2016 Nobel) 3,5 (min) - 4,0 (max) Fiocchi 93 FMJRN 304 - 338
B&P Pefl26 3,9 (min) - 4,4 (max) Fiocchi 93 FMJRN
Hodgon HP38 3,5 (min) - 4,0 (max) Fiocchi 93 FMJRN
Bofors JK3 6,2 (min) - 6,8 (max) Fiocchi 93 FMJRN 345 - 391
Nobel SIPE 4,6 (min) - 5,5 (max) Fiocchi 93 FMJRN 325 - 376
WW 231 3,8 (min) - 4,2 (max) Fiocchi 93 FMJRN 312 - 346
Vectan BA9 4,2 (min) - 4,8 (max) Fiocchi 93 FMJRN 322 - 366
Vihta N 340 4,2 (min) - 4,8 (max) Fiocchi 93 FMJRN 302 365

LE DOSI INDICATE SONO TRASCRITTE  DALLA BIBLIOGRAFIA DEL SETTORE, DALLE DITTE PRODUTTRICI DELLE POLVERI E,  SOLO ALCUNE  DA SPERIMENTAZIONI DELLO SCRIVENTE. ESSE SONO DA CONSIDERARSI DI RIFERIMENTO; SI DECLINA OGNI RESPONSABILITA’ IN RIFERIMENTO ALLE DOSI INDICATE. SI RICORDA CHE  I PRODUTTORI  DELLE POLVERI  APPORTANO VARIAZIONI SUI PARAMETRI DI COMBUSTIONE NEL CORSO DEGLI ANNI, IN DIFFORMITA’ ALLE DOSI ELENCATE  SULLE SUINDICATE TABELLE PER CUI È CONSIGLIABILE CONFRONTARE LE DOSI DAI SITI DEI PRODUTTORI. NON SONO DA ESCLUDERSI GRAVI INCIDENTI IN PRESENZA DI ERRONEE PROCEDURE DA PARTE DI OPERATORI NON A PERFETTA CONOSCENZA DELLA RICARICA. SI RICORDA CHE LE POLVERI PROGRESSIVE, QUALORA UTILIZZATE IN DOSI INFERIORI POSSONO GENERARE ELEVATE PRESSIONI  CON GRAVI CONSEGUENZE. SI RACCOMANDA DI SPERIMENTARE  INIZIANDO DALLE DOSI MINIME  AUMENTANDO MOLTO GRADATAMENTE ED EVITANDO DI GIUNGERE ALLE DOSI MASSIME. MANTENENDOSI DEL 5% AL ​​DI SOTTO DELLA DOSE INDICATA, LE PRESSIONI SARANNO RIDOTTE DI CIRCA IL 10% MENTRE LE VELOCITÀ SARANNO INFERIORI SOLO DI CIRCA IL 3% RISPETTO A QUELLE EVENTUALMENTE ELENCATE.  LE DOSI INDICATE VANNO UTILIZZATE IN ARMI IN PERFETTE CONDIZIONI MECCANICHE EVITANDO DI UTILIZZARE ARMI CHE PRESENTANO SEGNI DI OSSIDAZIONE. LE DIMENSIONI INTERNE DI UN’ARMA POSSONO VARIARE NOTEVOLMENTE ANCHE TRA DUE DELLA STESSA MARCA E MODELLO. LE PRESSIONI POSSONO VARIARE  CON L’UTILIZZO DI ARMI DIFFERENTI.  OGNI CAMBIAMENTO NELLA MARCA  E ANCHE  NEI LOTTI  DI UNO SPECIFICO COMPONENTE PUÒ CAUSARE NOTEVOLI CAMBIAMENTI BALISTICI.  I CAMBIAMENTI NELLA TEMPERATURA AMBIENTE POSSONO ANCHE CAUSARE ALTERAZIONI DI PRESSIONE.  NON TUTTI I PROIETTILI DI UN DATO DIAMETRO  E  PESO PRODURRANNO  PRESSIONI  SIMILI.