E N F S I Organismo Tecnico Scienze Forensi


Capitolato Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza  – Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio di Polizia Scientifica – Divisione III Indagini Balistiche

 

L’evoluzione della ricerca Scientifica e della letteratura in materia è stata implementata facendo ricorso alle indagini e alle tecniche sperimentali sviluppate  presso il  “Firearms-Toolmarks Unit dell’ FBI” nonché con la fattiva collaborazione di Gruppi di lavoro organizzati a livello Europeo tra gli esperti del settore riuniti sotto l’egida  dell’ ENFSI (European Network Forensic Science International). L’ ENFSI è stato istituito il 20 ottobre 1995 partendo da una cndivisione di intenti tra i Direttori degli Istituti Governativi Forensi dell’ Europa Occidentale, seguita da una fase operativa costituita dal Primo meeting tenutosi nel 1993 a Rijswijk (Paesi Bassi). Esso è l’organismo tecnico di riferimento Europeo sia della Comunità Europea, sia del Gruppo di Cooperazione Europeo delle Polizie e dell’ Interpol riguardo la definizione degli standard tecnici utilizzati dai Laboratori di Polizia Scientifica. E’ formato da un Consiglio, da Commissioni Permanenti che si occupano della certifiazione di qualità e dall’ Accademia Europea di Scienze Forensi oltre che da Gruppi di Lavoro dedicati a tematiche specifiche Forensi (DNA, Analisi sugli stupefacenti, esplosivi, residui dello sparo etc).

Gli accertamenti di natura balistica rientrano nel concetto di identità relativa per il quale due termini di paragone (es:due proiettili) pue essendo espressione di identità distinte, in senso assoluto, sono confrontabili  per la realtà che esprimono. E’ quindi evidente che un proiettile rinvenuto in sede  di sopralluogo e/o in sede autoptica è valutabile con un proiettile ottenuto con un’arma in sequestro al fine di giungere ad un giudizio finale. Per quanto riguarda i proiettili si rappresenta che le caratteristiche di classe d’arma è una conseguenza dell’attento esame della morfologia delle impronte e sulla disposizione spaziale delle stesse che permette, nella maggior parte dei casi, di risalire ad una “rosa” abbastanza ristretta di armi (marca e modello). Accertata la classe d’arma dei reperti a confronto si procede attraverso il microscopio comparatore all’approfondimento delle singole impronte al fine di verificare la singolarità d’arma e se i due proiettili provengano o meno da una stessa arma (fase comparativa).

Da tali comparazioni ne scaturirà un giudizio finale (conclusioni) che, trattandosi di identità relativa, potrà essere:

 

  • di POSITIVITA’: le caratteristiche di classe d’arma e di singolarità d’arma sono univoocamente individuate e corrispondenti
  • di PROBABILITA’ : corrispondenti caratteristiche di classe ma, parziale corrispondenza tra le caratteristiche individuali tali da rendere poco convincente l’espressione del giudizio d’identità (*)
  • di COMPATIBILITA’: corrispondenti caratteristiche di classe ma, insufficienti caratteristiche individuali, dovute a ridotte o non evidenti tracce d’identità (**)
  • di NEGATIVITA’: le caratteristiche di classe coincidono ma non quelle di singolarità

(*)  Linee guida sulla definizione di “probabilità”; solitamente l’uso del termine “probabilità” è riconducibile a situazioni incerte, a fenomeni collegati al concetto di “aleatorio” ossia in riferimento a tutti quegli eventi il cui verificarsi dipende esclusivamente dal caso; gli eventi aleatori, sostanzialmente, essendo eventi incerti ma possibili, possono essere suddivisi in due categorie: eventi con maggiore possibilità ed eventi con minore possibilità di verificarsi. Nell’esprimere quindi un giudizio di “Probabilità” rispetto a uo di “COMPATIBILITA’”, l’operatore si affiderà a una espressione legata alla propria esperienza professionale che lo aiuterà a distinguere tra una delle due categorie: la più possibile tra le due, sempre in riferimento alla POSITIVITA’ verrà espressa come un giudizio di “PROBABILITA’”.

(**)  Linee guida sulla definizione di “COMPATIBILITA’”; solitamente l’uso del termine “COMPATIBILITA’” si utilizzerà quando la componente aleatoria legata a caratteristiche esogene all’eventuale impatto balistico (es: frammentazioni interne alla canna causate da ruggine o altro, che lasciano ulteriori e fuorvianti strie sul corpo del proietttile..) è maggiormente  presente, e tale da rendere più difficile un giudizio di PROBABILITA’

 Riepilogando, la posizione Europea dell’ ENFSI circa le conclusioni  sulle analisi dei reperti balistici è la seguente:

 

  • POSITIVE IDENTIFICATION: caratteristiche di classe d’arma e di singoarità d’arma ben individuate. La possibilità che le similarità osservate su un bossolo o su un proiettile potrebbero essere dovute ad altra arma NON E’ ESISTENTE

 

  • PROBABLE IDENTIFICATION : Caratteristiche di classe similari ma, malgrado le similitudini osservate nelle caratteristiche individuali l’esame lascia qualche dubbio perché le microstrie corrispondono parzialmente o sono poco convincenti

 

  • COMPATIBLE : il calibro e le caratteristiche di classe d’arma corrispondono con l’arma in reperto ma nessuna similarità distintiva o differenze può essere trovata tra lecaratteristiche individuali. Oppure le differenze nelle caratteristiche individuali osservate possono essere spiegate da cambiamenti esogeni all’arma (corrosione, usura , alterazione)

 

  • NEGATIVE : si sovrappongono le caratteristiche di classe ma non quelle di individualità d’arma

 

  • NOT USEFUL : non utilizzabile