PENETRAZIONE PROIETTILI CORPO UMANO


TRATTO DA UNA CONSULENZA ESPLETATA DAL SOTTOSCRITTO DOVE LA VITTIMA FU ATTINTA DA PROIETTILI ESPLOSI DA PISTOLA CAL. 9X21 CON CARTUCCE RICARICATE

TRAMITI DEI PROIETTILI AUTOPTICI

Quanto ai motivi della ritenzione dei due proiettili nel corpo della vittima:

come evidenziato dall’esame necroscopico la vittima è stata attinta da due proiettili rispettivamente, uno, in regione ascellare anteriore sinistra in corrispondenza del 3° spazio intercostale,l’altro,  in corrispondenza della regione zigomatica sinistra, vds.fotografie in allegato 1, in particolare:

 

  • il primo,dopo aver attraversato tessuti molli del corpo si è fermato contro la tesata dell’omero destro,con frattura e distacco osseo;le caratteristiche del  foro di entrata denunciano che il colpo  non è stato sparato a bruciapelo,tuttavia, in considerazione del luogo in cui è avvenuto l’azione  criminale (una caffetteria) si può ragionevolmente affermare che il colpo sia stato esploso a pochi  metri di distanza dalla vittima
  • il secondo,dopo aver attraversato la parte anteriore del cranio,si è fermato in corrispondenza della regione tempo zigomatica  destra; le caratteristiche del foro di entrata denunciano in maniera inequivocabile che il colpo è stato esploso a bruciapelo (alone scuro,incentrato nel foro di ingresso del proiettile,dovuto alla vampata del colpo, e picchiettature,sempre nell’intorno di detto foro, originate dagli impatti di piccoli frammenti,inesplosi,della carica di lancio)

Come evidenziato nelle fotografie in allegato 2,  i due proiettili sono in piombo nudo ramato, calibro 9 mm e presentano, ambedue, deformazioni, in corrispondenza della loro parte anteriore sicuramente originate dall’impatto, il primo contro la testa dell’omero, il secondo a causa dell’attraversamento di ossa del cranio.

Ciò premesso si procede ad accertare i motivi che hanno determinato la ritenzione dei due proiettili.

Si ipotizza che i due proiettili siano stati esplosi dalla pistola semiautomatica cal. 9×21.

In particolare le caratteristiche di tale munizione sono le seguenti:

  • 9 x 21mm, il diametro del proiettile è 9,01-9,02 mm. mentre la lunghezza del bossolo è 21mm.ed   allorché la cartuccia è assemblata la sua lunghezza totale è pari a 29,5 mm
  • il peso del proiettile è pari a c.a. 124 grani (c.a.8 grammi)
  • la velocità del proiettile di una munizione standard commerciale, alla volata (la bocca della canna) è di circa 360 mt./sec.

Nel caso in esame i due proiettili, fra loro eguali, ed aventi forma trono conica, sono in piombo nudo ricoperti con un sottilissimo strato di rame (si dicono proiettili in piombo ramato) e, come già detto, sono deformati, nella loro parte anteriore, conseguentemente all’impatto contro ossa. Inoltre, abbiamo reputato riferirci ai soli tests sperimentali che hanno offerto molteplici attinenze con i proiettili a reperto ossia quei test contraddistinti da bassa dose di propellente e quindi con velocità nell’ordine di max 300 m/sec.

Per quanto riguarda la forza viva “Energia cinetica”, ci si rifà alla seguente formula:

dove:

Ec =  Energia in Kilogrammetri.

V =  Velocità in metri al secondo (al quadrato).

G =  Peso in grammi del proiettile.

 

Per il calcolo dell’energia cinetica pertanto avremo: 

In linee generali anche se con prudenziale approssimazione è possibile stabilire la penetrazione di un proiettile in base a determinati fattori tra cui la velocità, rifacendosi  alla formula del Sellier Balistica Pratica (Mori – Golino) – Editoriale Olimpia” in cui si parte dai seguenti parametri rappresentati dai simboli:

 P = Penetrazione

 G = Peso in grammi del proiettile

 S = Sezione del proiettile in cm2

Si sottolinea che il coefficiente di forma dei proiettili è basilare per i più complessi calcoli inerenti alla balistica esterna, in generale pertanto, la sezione in  di un proiettile cal. 9×21 che presenta un dia. di mm. 9,01-9,02 sarà data dalla formula:

 

 

V = Velocità

 

V “lim” = Velocità da detrarre per l’impatto sulla cute che, dai prontuari militari è  valutata  intorno ai 50/60 m/sec. viene calcolata (dal sellier) con la formula:

 

Dove DS è la Densità Sezionale data dalla formula:

Quindi per i proiettili in questione, si avrà:

 

 

Lo studio della penetrazione di un proiettile nei tessuti molli del corpo umano, quali le masse muscolari, malgrado l’ampia possibilità di sperimentazione su animali, non è ancora giunto a risultati del tutto univoci. Il Sellier propone la seguente formula:

 

 Con una velocità limite di c.a. 50/60 m/s Per i calcoli riferiti al corpo umano, lo spessore della cute va computato come spessore di tessuto muscolare, ma dalla velocità d’impatto del proiettile deve essere detratta la velocità limite di quel dato proiettile rispetto alla cute.

Pertanto, nel caso volessimo considerare il proiettile di cartuccia cal. 9×21 come da test sperimentale, ricaricato avente velocità alla bocca dell’arma di circa 300 m/sec. avremo:           

  

 

Alla luce di quanto matematicamente esaminato, un proiettile del calibro, del peso e della velocità similare a quelli di cui ai tests sperimentali,  sarebbero stati dotati di una energia cinetica pari a circa 37 Kgm e sarebbero penetrati nei tessuti molli del corpo umano di circa 48 cm.

 

Nel caso in esame, il proiettile all’impatto con la testa dell’omero destro si è deformato e quindi in quell’istante era ancora in possesso di una aliquota di energia, difficilmente quantizzabile, che gli avrebbe  consentito di penetrare ulteriormente nel tessuto molle. Tuttavia è ragionevole considerare che:

 

  • la penetrazione di 48 cm ottenuta con la relazione sopra indicata, si riferisce ad un proiettile non deformato.

 

  • poiché, invece, il proiettile risulta deformato, è evidente, in linea teorica, che lo spazio percorso sempre del proiettile nel corpo della vittima dovrebbe essere minore di 48 cm. e questo non è possibile accertarlo a questo punto dell’indagine, ma è solo possibile verificare tale valore in un individuo normotipo; questo è stato verificato ed è risultato che effettivamente il valore  ricercato è inferiore a 48 cm.

 

 

E’ palese, tuttavia che, tali considerazioni e verifiche sono da considerarsi elucubrazioni effettuate meramente sul piano teorico a motivo dei numerosi parametri, difficilmente quantizzabili, dai quali dipende il risultato di tale analisi.

 

Resta il fatto, fondamentale, che il valore di 48 cm rapportato alla deformazione del proiettile     evidenziano, in maniera inequivocabile, che la ritenzione del proiettile nel corpo della vittima è plausibile con l’energia di un proiettile del tipo in esame la cui cartuccia sparata sia stata equivalente a quella di cui al test sperimentale.

 

 

Si esamina ora la capacità di penetrazione del proiettile che ha attinto la vittima allo zigomo sinistro.

 

Anche in questo caso, si può ragionevolmente considerare, per facilità di calcolo che l’impatto del proiettile sia avvenuto ad angolo retto; quanto alla velocità, sicuramente è stata  di circa 300 m/sec.

 

Il proiettile ha attraversato, prima fermarsi, per la maggior parte del  percorso, strutture ossee.

 

La penetrazione di un proiettile un una struttura ossea compatta è data dalla relazione :

dove :    G è il peso del proiettile in grammi; C è il calibro del proiettile in cm.

V è la velocità del proiettile all’impatto, in m/sec.

 

Per proiettili a punta arrotondata si deve sostituire la costante 0,44 con 0,30 e per proiettili wad-cutter con la costante 0,15.

 

Nel caso in esame si reputa che il valore i detta costante sia pari a (0,30 + 0.15)/2 = 0.225

Pertanto si ha :

 Anche in questo caso valgono le considerazioni effettuate per il colpo che ha attinto la vittima sotto l’ascella e che quindi il valore di ca. 12 cm evidenzia in maniera inequivocabile che la ritenzione del proiettile nel cranio del medesimo è plausibile con l’energia di  un proiettile esploso da munizione verosimilmente non a piena carica.